Smart working: da necessità ad opportunità

Nel periodo di lockdown lavorare in smart working è diventata una necessità per diverse aziende e professionisti, considerando l’obbligo del distanziamento sociale ed il divieto di uscire di casa. Tuttavia lo smart working è una tendenza in atto già da diversi anni all’estero e solo ora inizia a farsi strada anche in Italia. Secondo Einstein “la crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni”, poiché porta progressi e da essa nascono nuove opportunità.

L’emergenza sanitaria da Covid-19 non ha fatto altro che accelerare un processo già in atto e lo smart working è diventato una realtà consolidata anche per le aziende più diffidenti, orientate ad una tipologia di lavoro tradizionale in presenza.

Perché lo smart working è così apprezzato?

Perché taglia drasticamente i costi aziendali e, secondo alcuni report, ha generato anche una crescita in termini di produttività. "Un lavoratore felice è un lavoratore produttivo", quindi a casa si sente più a suo agio e meno sotto pressione riuscendo a fornire prestazioni ottimali.

I vantaggi dello smart working sono ormai evidenti e si sta diffondendo la convinzione che è difficile, se non impossibile, tornare indietro. Ovviamente bisogna capire come fare smart working, soprattutto per un’azienda che ha sempre lavorato in modo tradizionale. In questo delicato passaggio noi di We Are Fiber possiamo darti un aiuto importante, poiché siamo specializzati nell’implementazione di soluzioni in outsourcing anche nello smart working, mettendo a disposizione le nostre procedure e competenze al servizio dei clienti.

Quando termina lo smart working in Italia?

Come implementare lo Smart working

Dal 15 ottobre, salvo ulteriori deroghe, dovrebbe terminare lo stato di emergenza da Coronavirus e quindi dovrebbero cambiare anche le normative per lo smart working “semplificato”. Molte aziende hanno però constatato che lo smart working è una tipologia di lavoro flessibile e vantaggiosa, quindi stanno valutando seriamente la possibilità di continuare su questa strada. La nuova modalità lavorativa concilia perfettamente le esigenze aziendali e dei lavoratori, garantendo ad entrambi notevoli vantaggi. Se questa organizzazione del lavoro da straordinaria diventa ordinaria, bisogna chiaramente adottare le giuste misure e gli strumenti necessari per adeguarsi alla nuova situazione. Non è necessaria una rivoluzione, ma un adeguamento aziendale sicuramente.

La sfida dello smart working

Una volta chiarito cosa significa smart working, è importante comprenderne i processi ed i meccanismi per adattarli alle proprie esigenze. Lo smart working offre il grande vantaggio di usufruire di professionalità dislocate in qualsiasi parte del mondo. Un’azienda italiana ad esempio può richiedere la collaborazione di un professionista in Spagna, in Francia, negli Stati Uniti, in Brasile ecc. È la globalizzazione che avanza, un processo inarrestabile che riduce le distanze e collega idealmente i vari professionisti del mondo.

La possibilità di avere a disposizione talenti e personale sempre più qualificato, indipendentemente dal luogo in cui si trovano, è un vantaggio competitivo a cui le aziende non possono più rinunciare. Cosa serve per lo smart working? Bisogna inserire risorse non presenti fisicamente in azienda che devono essere individuate, formate adeguatamente ed inserite nei processi aziendali. In tale ottica l’outsourcing è la soluzione migliore per facilitare questi processi ed essere competitivi, soprattutto in questo delicato processo di transazione.

We Are Fiber si occupa da anni della formazione di risorse esterne, quindi è il partner ideale per le aziende pronte al grande passaggio dello smart working perché conosce perfettamente i meccanismi.

Cos’è l’outsourcing?

Outsourcing significa letteralmente “ricevere da fuori” ed in effetti significa l’esternalizzazione di compiti e processi aziendali a soggetti terzi per ricevere supporto. In pratica l’azienda chiede aiuto a partner esterni, ai quali ovviamente vengono assegnati compiti secondari. In questo modo ogni dipendente può focalizzarsi sul “core business” dell’azienda, puntando a massimizzare le prestazioni e migliorando la produttività. I compiti esternalizzati comprendono diverse aree e settori, liberando così i dipendenti da incombenze noiose e che magari non rientrano nelle loro competenze o capacità.

Si innesta così un circolo virtuoso a tutto beneficio dell’azienda che aumenta l’efficienza, risulta più reattivi ad eventuali cambiamenti dettati dal mercato, risparmia sui costi ed in generale implementa la qualità dei servizi. Con questo processo è inoltre possibile sopperire alla mancanza di conoscenze scientifiche. Se ad esempio sono necessari nuovi processi di lavoro in un’impresa, i dipendenti potrebbero non essere in possesso del “know-how” necessario. Con l’outsourcing invece è possibile richiedere il supporto di specialisti esperti e formati in quel determinato settore.

Esistono varie forme di outsourcing che vanno attentamente selezionate a seconda delle proprie esigenze aziendali. Per superare i tuoi competitor ed affrontare con dei professionisti il delicato passaggio allo smart working, scegli noi di We Are Fiber. Siamo specializzati in questo settore da anni e mettiamo a tua disposizione le nostre conoscenze ed il “know-how” acquisito sul campo.

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