Reporting aziendale, come tastare il polso dell’azienda

Conoscere i dati aziendali ti consente di avere una panoramica completa sullo stato di salute della tua azienda. Se hai la responsabilità gestionale di un’impresa le domande da porsi sono tante. A fine esercizio l’azienda mostra un utile? Quali sono le aree più produttive? È il caso di acquistare nuovi impianti? Meglio richiedere nuovi finanziamenti? Per poter dare una risposta chiara a tutte queste domande hai a disposizione uno strumento molto prezioso: il reporting aziendale.

Reporting aziendale: definizione

Il sistema di reporting aziendale fondamentalmente è una tabella che contiene numeri e dati che vanno letti nella maniera corretta per reperire informazioni preziose. Per farlo bisogna far emergere gli elementi più importanti e tralasciare quelli poco rilevanti, trasformando così i modelli di reporting aziendale in vere e proprie forme di comunicazione.

Gli esempi di reporting aziendale sono tanti e possono riguardare: le statistiche di vendita, le statistiche di magazzino, le statistiche di produzione, il budget ed il business plan, l’analisi di bilancio ecc. Questa enorme mole di dati e numeri deve essere canalizzata in modo mirato per scegliere le strategie più adeguate e adottare eventualmente i correttivi necessari.

I reporting aziendali su Excel possono sembrare difficili da leggere, soprattutto se c’è una sovrabbondanza di dati, percentuali, numeri ed informazioni. Il reporting aziendale deve quindi essere intuitivo e far emergere subito i dati più rilevanti. I dati aziendali sono una risorsa preziosissima da sfruttare.

Noi di We Are Fiber sappiamo come raccogliere i dati per effettuare un controllo di gestione e reporting aziendale, così da fornirti dati chiari ed intuitivi su cui lavorare per tenere la tua azienda sempre in perfetta forma.

Le varie tipologie di reporting nell’economia aziendale

Reporting aziendale

Esistono diverse tipologie di report aziendali, ma possiamo suddividerli in due principali macrocategorie: direzionali ed operativi. La differenza risiede principalmente nei destinatari dell’attività di controllo.

I report direzionali sono indirizzati alla direzione ed ai vertici manageriali che, avendo a disposizione dati precisi, possono prendere in poco tempo decisioni importanti o attuare repentini cambi di strategia. I report operativi invece sono destinati ai responsabili ed agli organi intermedi.

A seconda delle finalità, i report presentano anche importanti differenze di natura strutturale. I report direzionali sono molto più concisi poiché devono assicurare trasparenza, chiarezza e comprensione immediata. I report operativi invece sono più dettagliati perché destinati a centri di responsabilità che devono garantire un controllo più attento e scrupoloso dei vari settori aziendali.

Come realizzare un reporting aziendale perfetto

Analizziamo adesso un esempio di reporting aziendale che garantisca chiarezza, comparabilità, flessibilità, tempestività, rilevanza e distribuzione regolare.

Innanzitutto non devi usare un nome generico, come ad esempio tabella 1 o schema 1. Il tuo report deve avere un titolo chiaro e subito identificabile. Durante una riunione possono esserci numerosi fogli e tabelle sui tavoli e gli aspetti da valutare sono diversi, perciò il report deve avere un titolo intuitivo per tutti senza dover leggere le descrizioni interne per dedurne il contenuto. Assicurati di mettere il titolo all’esterno della tabella, posizionarlo sopra ed allineato al centro ed utilizzare font e colori adeguati facilmente riconoscibili.

L’analisi del budget e del reporting aziendale comporta l’utilizzo di una quantità voluminosa di numeri. Molti errori dipendono dall’uso dei valori dopo la virgola che, tradotti in soldoni, equivalgono ai centesimi di euro che non spostano gli equilibri dell’azienda. La cosa migliore da fare è arrotondare, rendendo il report più leggibile senza rinunciare alla precisione. Allo stesso modo bisogna separare le migliaia per avere un maggior ordine visivo e mentale.

Il cervello è abituato a ragionare in modo schematico: quando si legge o si scrive si parte sempre da sinistra, diversamente l’analisi di un numero parte da destra. Per non costringere il cervello a fare uno sforzo eccessivo, perdendo di vista ciò che più conta e cioè la corretta lettura del report, i numeri vanno a destra, le descrizione a sinistra sulla prima colonna ed il titolo del report e le descrizioni di colonna sulla prima riga al centro.

Tanti numeri che ballano davanti agli occhi possono essere di difficile lettura. Per non sforzare troppo gli occhi basta alternare le righe con il bianco ed il grigio tenue, demarcandole con linee nere ben evidenti. Il grigio è indicato anche per i bordi interni della tabella, poiché aumenta il contrasto e migliora la leggibilità.

Un’ultima attenzione va rivolta alla stampa, operazione tutt’altro che secondaria. Innanzitutto è consigliabile non stampare un numero eccessivo di numeri, selezionando solo quelli che hanno un peso rilevante nella decisione finale. Se invece sono dati importanti che non puoi eliminare, stampa il report su un foglio A3, così da favorire il processo di analisi e di confronto.

Ora sai come realizzare il tuo report aziendale e noi di We Are Fiber siamo il partner ideale per raccogliere preziosi dati della tua azienda, così da poterli analizzare e prendere decisioni strategiche fondamentali per il futuro.

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